Premessa:
1. Per comodità mi rivolgo ad un lettore femminile, ma il tutto è rivolto, ribaltando la visuale, anche al pubblico maschile.
2. Quando parlo di “cornuta” mi riferisco ad una conoscente o ad una estranea, ma mai ad un’amica.
3. Non ci sono figli di mezzo.
Ognuna di voi, almeno una volta nella vita, si sarà trovata nella condizione di aver desiderato l’uomo d’altre e/o di essere stata desiderata da questo. Qualcuna di voi si sarà fermata al sol pensiero (amante utopico), altre avranno inviato delle frecciatine (amante potenziale), qualcuna invece avrà tentato il corteggiamento e poi rinunciato all’idea (amante risentito), e altre ancora avranno partecipato completamente al tradimento (amante effettivo). A prescindere dalla categoria di “amante” a cui ciascuna di voi è mai appartenuta, nella vostra testolina saranno sicuramente balenate domande/riflessioni del tipo:
“ci provo nonostante sia fidanzato?”,”e se la moglie mi scoprisse?”, “è giusto che faccia soffrire la sua ragazza anche se non lo merita?”, “e se non mi amerà mai come ama lei?”, “ma se la tradisce allora non la ama”, “se è un tipo che tradisce chi mi dice che non lo farà anche con me?”, “non voglio fare la sfascia-famiglie”, “non lo farei mai perché non vorrei mai che qualcuno lo facesse a me”, “e se rovino la mia reputazione?” ecc..
La questione è più semplice di quello che pensate.
Il problema non è di certo “non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te“..questo è uno degli insegnamenti più ipocriti. Io lo riformulerei così: “non fare agli altri ciò che non faresti mai in generale, a prescindere da te stesso“; altrimenti ti ritroveresti a non fare qualcosa solo perché non vorresti che la facessero a te e non di certo perché senti veramente di non volerla fare. E’ un po’ come fare un regalo per Natale solo con l’aspettativa di riceverlo a tua volta (o non farlo solo perché non lo hai prima ricevuto). Quindi, evita di farti paranoie sul perché o per come, o se potresti o non potresti essere l’amante di quella persona, perché se non avessi voluto esserlo non saresti neanche mai arrivata a farti tutte queste domande. Qui si tratta solo di te stessa. L’unica domanda che devi farti è “voglio davvero essere l’amante di qualcuno?”. Se la risposta è sì allora fallo. E non sentirti in colpa per la potenziale cornuta, perché la colpa non è tua. Fidati che se ti rifiuterai di essere la sua amante, lui ne troverà un’altra subito dopo di te. La potenziale cornuta è già segnata a diventare cornuta se si ritrova al proprio fianco un finto fidanzato che prova un finto amore e che regala finti fiori a San Valentino. Anzi, forse all’inizio ti sentirai un po’ in colpa ma dopo realizzerai di aver fatto un’opera di bene perché sfascerai una finta “famiglia”, che non avrebbe senso di esistere in quanto finta, e se la cornuta avrà un briciolo di cervello, le aprirai gli occhi…prima che sia troppo tardi per lei. E se avrà anche un briciolo di buon senso, ti ringrazierà. Se invece sarà solo una povera e stupida cieca, se la prenderà con te, ti offenderà in ogni maniera possibile, infangherà la tua reputazione, riverserà in te sensi di colpa dando a te appunto la colpa di tutto…lascerà per finta il finto fidanzato (che agli occhi di lei è dopotutto un tenero ma debole batuffolino senza colpe) per poi tornare ad essere felicemente cornuta. Una vera cornuta in un mare di finzione.
L’amante non ha colpe…
…se non quella di non amarsi abbastanza da non essere l’amante di nessuno.
22 novembre 2013 at 7:45 PM
Hai catturato la mia attenzione. Bravissima, l’esposizione mi è piaciuta molto. Sono dalla parte maschile, ma hai centrato perfettamente il problema. Un saluto.
22 novembre 2013 at 7:47 PM
Grazie a te per la tua attenzione! A presto
22 novembre 2013 at 7:48 PM
A presto!
1 febbraio 2021 at 11:34 AM
ciao, articolo interessante e vorrei dire la mia. Ovviamente si tratta di una opinione personale e non della verìtà assoluta ma a mio avviso una parte di colpa ce l’ha anche l’amante se è cosciente di esserlo. E’ vero che se un uomo/donna non andasse con te amante andrebbe con un altro e la relazione finirebbe lo stesso; tuttavia l’amante ne è in parte responsabile quindi una piccola responsabilità (o “colpa”) ce l’ha anche lui. Per fare un paragone è un po’ come se un autista di una rapina mi dicesse che lui non ha colpe perchè tanto se non ci fosse lui avrebbero fatto lo stesso la rapina trovandosi un altro autista…
2 febbraio 2021 at 11:22 PM
Concordo Gino, non a caso l’articolo è datato 2013 e ho avuto modo di maturare anch’io un’idea diversa a riguardo. Ciò nonostante mi sembrava simpatico lasciare inalterato il contenuto dell’articolo, in fondo, simpatico 🙂
29 agosto 2021 at 9:44 AM
Ciao.
Quindi qual’è il verdetto finale?
La bilancia pende sul senso di colpa oppure sull’amarsi abbastanza da essere l’amante di qualcuno?
4 ottobre 2021 at 11:15 PM
Ciao C, quest’articolo l’ho scritto diversi anni fa. Col senno di poi e delle mie personali esperienze ti rispondo che sicuramente l’amante non si ama abbastanza.