Se ti guardi allo specchio, cosa vedi? O meglio, cosa guardi?
Quanti di voi guardano veramente o si limitano a vedere cosa c’è in apparenza? E quanti pensano di guardarsi veramente dentro quando invece restano sempre in superficie?
Decidere di viaggiare nel proprio inconscio, di guardarsi dentro, di far fronte alle proprie paure è già qualcosa di per sè difficile. In una società fatta sempre più di finzioni e maschere è diventato pressochè impossibile.
Sono profondamente spaventata da come ci stanno e ci stiamo lentamente trasformando. Ormai non importa più chi siamo ma come appariamo. Le parole d’ordine sono insicurezza e giudizio. Non importa se ricoprire quel ruolo o indossare quelle “vesti” ci faccia davvero sentire a nostro agio. Importa solo che quello che diciamo e facciamo si incastri bene nella realtà esterna a noi.
Probabilmente molti di voi leggendo queste parole penseranno che mi sbaglio o che quello che dico riguardi tutti gli altri tranne voi. Magari non riguarderà tutti voi/noi ma fatemi un favore, anzi facciamoci un favore, ogni tanto riflettiamo su questa cosa: è difficile accorgersi del problema o vederlo chiaramente quando ci si è dentro. Spesso pensiamo di agire in linea con noi stessi, con ciò che desideriamo davvero, invece ci lasciamo guidare e condizionare da tutta una serie di fattori che sono così impregnati nella realtà in cui viviamo che ormai neanche più ce ne accorgiamo. E che ci logorano lentamente…dentro. Dentro…non dovrebbe la realtà interiore essere prioritaria?
Siamo in contatto con tutti e con nessuno, tantomeno con noi stessi.
Siamo bombardati di input, immagini, messaggi, chiamate, videochiamate, link, stickers, gif, audio, storie, annunci, pubblicità, parole parole parole… E a nostra volta bombardiamo chi ci circonda.
Sembra di stare in guerra!
Peccato che non ci sono fazioni, che nessuno vincerà. E’ un’autodistruzione di massa. O forse qualcuno vincerà, e cioè chi ha capito come fotterci il cervello!
Che sesso e denaro avessero sempre mosso il mondo questo si sapeva, ma non vi sembra che stiamo un po’ esagerando? Volere a tutti i costi apparire in un determinato modo per non sentirci esclusi…per quanto ancora pensate che possiamo resistere? Per quanto ancora riusciremo a svuotarci dentro?
Non voglio fare la bigotta o quella “all’antica” che giudica negativamente le nuove tecnologie o le nuove mode. Il mondo è bello perché è vario e, sopratutto, perché dinamico e in continuo mutamento. Il punto non è cosa facciamo, ma perché! Quanto di quello che facciamo è dettato sinceramente da quello che sentiamo e quanto invece è il frutto delle aspettative altrui e della società?
La paura del giudizio altrui regna sovrana. Eppure questo ci porta a giudicare tutto e tutti, sopratutto noi stessi.
Si stava meglio quando si stava peggio?
Peggio rispetto a cosa? Sicuri che si stava peggio? Forse prima si stava peggio per alcune cose, ma ora si sta peggio per molte altre. Non decidiamo noi in che epoca nascere e crescere, o in che epoca innamorarci e fare dei figli. Nella bellezza dell’essere umano c’è anche l’imperfezione. Cerchiamo solo di guararci dentro, di fare del nostro meglio e, ogni tanto, interroghiamoci:
se mi guardo “allo specchio”, cosa vedo?
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